Quante di noi beauty e make up addicted hanno osato, almeno una volta, chiedere un parere al proprio fidanzato sull'ultimo smokey eyes eseguito con fatica,  scontrandosi con la temuta risposta: "amore, a me tu piaci al naturale"?

Ecco: il mio fidanzato è quel tipo lì.
E io me lo sono portata al Cosmoprof.

E lui, per amore, ci è anche venuto!
Quando ho annunciato la notizia, la mia cara amica Letizia mi ha detto: "è pazzo?". "Lo odierà".

E poi, una bella mattina, dopo esserti svegliata alle 06:40 perchè lui ha la premura di lavare i piatti della sera prima, ti arriva la notifica che ha pubblicato qualcosa sul suo profilo....



Breve diario di un sopravvissuto al Cosmoprof


Partiamo da due presupposti. Il primo è che la mia compagna è truccatrice, hair stylist e onicotecnica (sì, anche io la prima volta che me lo disse ho pensato mi stesse offendendo!) e il secondo è che stiamo per sposarci.
Collegando le due cose, capirete che la prova da superare è stata una due giorni alla kermesse dell'estetica. Una volta si uccidevano i draghi per salvare la bella di turno, si sconfiggevano i pretendenti in duelli col fioretto o con l'archibugio, tutt'al più dovevi sottostare alle angherie del padre. Ora no. E forse era meglio un drago perché alla peggio rinunciavi all'impresa, squartavi la prima pecora a tiro e con le fiammate dell'orribile bestio ti facevi una bella grigliata consolatoria di arrosticini.

Dunque, eccoci qua.
Una volta entrato vieni inondato da una quantità di profumi disumana e comincia il trip, roba che la scena del gabinetto in Trainspotting è una passeggiata al parco al confronto: luci abbaglianti, capelli colorati, capelli a punta, capelli a onda, capelli ingellati, capelli mechati, capelli blu, verdi, rossi, femmine in preda da crisi isterica da shopping compulsivo, femmine in accappatoio che escono da docce solari con luci blu/rosse accecanti stile 'apparizione della madonna del solarium', caschi da parrucchieri dal design stile Giger che non capisci se sono sofisticate macchine di tortura o aggeggi extra-terrestrii (giuro che con una ho avuto la visione dell'agente Scully di X-Files quando veniva rapita dagli alieni), tizie con ciglia colorate di un metro e venti che l'unica cosa che ti viene in mente appena le vedi è che abbiano mangiato un pavone intero e che la coda stia uscendo dagli occhi; tizie con unghie che sembrano una via di mezzo tra gli artigli di un koala e un quadro di Rembrandt. Tizi e tizie alle dimostrazioni di massaggio unti, ma unti ma talmente unti che manco il tonno-insuperabile-170-grammi-di-bontà-in-olio-di-oliva era così pregno d'olio e ti chiedi come fa a non sgusciare via tipo saponetta bagnata dalle mani del massaggiatore.

Come non menzionare i trolley, poi? Se c'è un aggeggio diabolico, perché di altro non può trattarsi, è questo coso di dimensioni e forme variabili ma tutte ugualmente e terribilmente fastidiose. Soprattutto quando sfrecciano come delle granturismo guidate dalle suddette tizie folli in preda da attacco compulsivo da shopping. E, ovviamente, il tuo piede carico di camminate e attese interminabili di fronte agli stand, viene puntualmente travolto. O la tua tibia subisce l'intero carico in transito, roba che un autoarticolato carico di piastrelle pesa meno. Manco a dirlo la tizia in questione poi, anziché chiedere scusa ti ricopre di insulti. E lì capisci la voglia di morte, la furia cieca negli occhi di un assassino.

Quindi riparti, direzione padiglione 666. Sì perché quel posto è un dannato inferno e per affiancare il padiglione 4 al 32, il 27 al 9, il 10 al 3, i casi sono due: o la disposizione l'ha decisa lo stesso misterioso omino che dà i nomi alle Fiat, o è opera del demonio. Poi quando sali 18 rampe di scale per andare al secondo piano del famoso padiglione 666, capisci che l'autore in realtà è Escher e tu sei finito dritto dritto in uno dei suoi quadri tale è il parossismo della situazione.

Comunque, giunti al fatidico piano la prima cosa che vedi -perché, scusate, ma di altro non si tratta- è una tizia sbrilluccicosa che a guardarla se ne vanno all'istante 3 gradi a occhio: "Vuoi un brillantino per il dente?". La scelta è tra diventare come Jaws di 007 o ricoprirmi la testa e essere il nuovo DJ Super X.

Insomma, questi sono stati alcuni tra gli episodi di maggior rilievo insieme allo scimmione steso sulla poltrona per l'epilazione laser.
E forse era davvero meglio il drago!




Il padiglione del diavolo è il padiglione 36 (se non ricordo male), quello di BB Cream Italia, e la ragazza di cui sta parlando era allo stand Stargazer.


Lo scimmione sarebbe questo!
Che dire?



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